
La misura dello Studio: il paradosso dell’osservazione
I sistemi incentivanti nella realtà professionale

La più importante scoperta scientifica dell’essere umano è probabilmente la meccanica quantistica. Mai smentita e sempre confermata a livello sperimentale, essa sta alla base della maggior parte delle moderne tecnologie ed è tanto potente nel descrivere la nostra realtà, quanto contro intuitiva se considerata nelle sue fondamenta.
Tra le tante meraviglie su cui ci ha aperto gli occhi, la teoria ci dice anche che il processo di misura è tutto. In pratica, la realtà non esiste finché non la si misura. Contro ogni senso comune, ma pur sempre vero.
In modo inaspettato, questa constatazione trova applicazione anche nel mondo della gestione aziendale, in particolare quando si vuole misurare uno studio professionale sotto alcuni aspetti chiave della sua gestione operativa.
Ci chiediamo: che cosa vede un osservatore esterno? O un possibile acquirente? E che cosa vediamo noi, dall’interno?
Probabilmente due studi diversi. Il motivo: due diversi metodi per misurarlo.
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Consulente direzionale BDM Associati.
Esperto in organizzazione e sistemi di controllo per Studi Professionali e Aziende.
Autore per riviste specialistiche del settore.