Studio professionale, rotta verso il miglioramento
Se pensavamo che gestirne uno fosse difficile, come vediamo il doverne gestire due?
di Lorenzo Losi
Consulente Direzionale BDM Associati
Articolo pubblicato su Ratio Quotidiano il 05.03.2020
“Una volta eravamo liberi professionisti, oggi con tutti questi adempimenti mi sento più un dipendente dello Stato. E il problema è che non ho tempo per fare le altre cose che vorrei fare per i clienti”.
Purtroppo, questa frase esprime un sentimento condiviso da tanti. La costante rincorsa alle scadenze e alla soddisfazione del cliente è diventata una staffetta quotidiana e se pensavate di essere gli unici, potete ricredervi: siete in ottima compagnia. Tuttavia, se anche il mercato è peggiorato, non dobbiamo farci scoraggiare, ma reagire. È proprio questo il momento di ragionare su quali percorsi intraprendere per migliorare la situazione, perché il miglioramento è possibile. La parte realmente preoccupante è che il vortice degli impegni urgenti spesso trascina con sé anche il tempo necessario per capire cosa cambiare, creando un pericoloso circolo vizioso.
E se vi dicessi che il trucco per uscirne è imparare a gestire due studi?
Sembra un paradosso, ma già lo stiamo facendo. Infatti, ogni buon titolare sa che non può limitare il proprio sguardo allo studio di oggi, perché deve pensare anche a quello di domani. Concentrarci troppo sull’oggi rischia di limitarci nell’efficacia di raccolta di opportunità future, mentre focalizzarci troppo sul domani rischia di farci trascurare gli impegni correnti. L’auspicio è come al solito di trovare un giusto equilibrio, ma la cautela è d’obbligo. Infatti, l’attenzione ai problemi di oggi è “automatica” perché trascurarli avrebbe conseguenze immediate, ma il beneficio di investimenti sul futuro non è né ovvio né facilmente quantificabile.
Ed ecco che, poiché l’investimento sul futuro è percepito come “non urgente” e incerto negli esiti, spesso il tempo dedicato alla pianificazione è insufficiente. Il problema è che se non si trova il tempo per ideare uno studio “diverso”, uno studio dove l’urgenza non sia così soffocante, difficilmente questo si materializzerà. Allora non solo ci troveremo a gestire quelle solite difficoltà che da troppo tempo ci affliggono, ma anche il rammarico di non aver consolidato i risultati nè seminato il terreno in vista del raccolto.

Certo, la gestione di 2 studi non promette nulla di semplice. Per questo ci serve non solo una visione d’insieme (l’obiettivo di migliorare e crescere), ma anche un solido appiglio e punto di riferimento. Qualunque vetta meritevole di essere conquistata, per quanto avvolta nelle nubi d’alta quota, necessita di un campo base fornito e di un solido piano di azione.
Ecco, il controllo di gestione sarà il vostro campo base e la pianificazione la guida che indicherà i migliori sentieri per l’ascesa. Fare inventario significa capire quali clienti meritano le vostre attenzioni, quanto spazio per nuovo lavoro è effettivamente disponibile e come valorizzare l’operato dello studio. Questo permetterà di realizzare risorse (economiche e di tempo) da fonti che si pensava esaurite e con questo rinnovato ottimismo (che otterremmo anche dal semplice aver deciso di provare!) potremo lavorare sul piano dello studio di domani.
In questo studio possiamo avere i clienti che vogliamo, lavorare in ambiti di maggior soddisfazione e possedere un miglior bilanciamento lavoro-vita privata. La precisa definizione dei nostri obiettivi renderà evidenti le dinamiche che ci impediscono di raggiungerli e una dopo l’altra potranno essere sostituite da soluzioni migliori e più coerenti con ciò che si vuole creare. Tutto parte dalla presa di responsabilità nei confronti del proprio futuro, e questo è un messaggio ottimista, perché la libertà del libero professionista è proprio quella di prendere le proprie decisioni.
L’AUTORE

LORENZO LOSI
Consulente direzionale BDM Associati. Esperto in organizzazione e sistemi di controllo presso Studi Professionali e aziende