Riduzione costi: azienda o studio? Fai così

Una riduzione costi efficace e senza sacrifici è possibile: scopri il modello vincente per aziende e studi professionali

Riduzione costi efficace e senza sacrifici: un modello vincente per studi professionali

La riduzione dei costi di uno studio professionale, così come quelli di un’azienda, è fondamentale per aumentare i margini sul cliente. A volte, però, risulta più complicato del previsto. Spesso, infatti ci si domanda, è possibile ridurre i costi senza fare sacrifici?

I costi del tuo studio professionale o della tua azienda non ti fanno dormire la notte? In pratica, lavori per pagare i dipendenti? In questo video-articolo ti spieghiamo come ridurre i costi dello studio professionale senza ricorrere a tagli drastici.

Preferisci la lettura? Nessun problema. In questo articolo, trovi consigli pratici presi dal video che ti aiuteranno ad abbatterli nel più breve tempo possibile.

Come ridurre i costi di uno studio professionale da zero

Il primo passo per una riduzione dei costi aziendali o di uno studio professionale è avere una chiara comprensione dei costi all’interno della struttura. Conoscerli permette di compiere delle scelte, anche in termini di prezzo, coerenti col raggiungimento di un risultato economico

Ad esempio, può capitare che si addebiti al cliente come tariffa oraria una cifra inferiore al costo medio di mercato pari a 40€ all’ora. Si pensa pure di avere un prezzo profittevole per lo studio. Tuttavia, questo “finto guadagno” è dovuto ad un’incomprensione dei costi, che porta a sottostimarli.

Condizioni che portano a una riduzione dei costi: Fiscale VS Gestionale

Di solito, si tende a considerare i costi dello studio solo dal punto di vista fiscale, ovvero quelli visibili nel bilancio. Tuttavia, non rappresentano la reale vita della struttura

Di conseguenza, bisogna togliere dal bilancio le voci che non rappresentano la normale conduzione dello studio. Tra questi troviamo il coniuge “assunto” anche se non operativo, la macchina aziendale e tutti i costi che la struttura non supporta per generare il fatturato che ha.

Se da un lato si sottrae, dall’altro bisogna aggiungere il costo del titolare. Questo rappresenta il costo diretto maggiore, più alto di quello di un dipendente. Spesso, però, si commette l’errore di considerare gratuite le ore di questo professionista. Un cifra adatta si aggira tra i 60 e i 100 mila euro lordi. Sebbene figurativa, permette di dare un peso alle ore effettive lavorate dal professionista. Pensala in questo modo: io titolare, se dovessi sostituirmi, quanto mi costerebbe? 

Infine, esistono i costi:

  • diretti, ovvero quelli del personale
  • indiretti, ovvero i costi dello studio come utenze, software, assicurazioni ecc. 

Come lavorare sulla riduzione dei costi: l’elemento chiave

Al commercialista/professionista, come imprenditore, per lavorare sulla riduzione dei costi in modo vincente serve un elemento chiave, il cui controllo permetta di controllare tutto lo studio professionale. Questo elemento si chiama tempo. 

Alle ore si possono ricondurre tutti i dati gestionali che interessa controllare la struttura. In particolare, ci interessa sapere quanto costi ogni ora lavorata.

In media, un’ora a uno studio professionale italiano costa 40€, dove

  • costo diretto: €20;
  • costo indiretto: €13;
  • ore improduttive: €7/8.

Su 100 ore, non tutte si dedicano ai clienti. Alcune, infatti, si dedicano ad attività di studio quali formazione, organizzazione e parcellazione. Da qui deriva la differenza tra ore produttive e improduttive

Secondo i benchmark, lo studio professionale ha circa l’80% di ore produttive dedicate al cliente e il 20% di ore improduttive dedicate allo studio professionale. Pertanto, quando si calcola il costo orario bisogna ricordare che la base di ore non sarà il 100%, ma solo la percentuale di ore destinate ai clienti.

Presi i costi totali e divisi per l’80% delle ore, il risultato sarà circa di €40/ora

Come fissare il prezzo giusto grazie alla riduzione dei costi

Conoscere i propri costi permette di creare strategie di prezzo ottimali ai servizi offerti.

Su attività ad alto valore aggiunto, dove il cliente paga cifre elevate, conoscere il costo orario è di secondaria importanza.

Al contrario, su attività di compliance e in tutte quelle dove c’è più concorrenza e, quindi, il cliente è più attento alla valutazione del prezzo, è molto importante conoscere i propri costi e ottimizzarli. Poiché non pesano più in modo eccessivo sul cliente, si possono mantenere dei prezzi competitivi.

Se un’ora costa 40€, a quanto dovremmo rivenderla? Un dato medio è circa 55/60€ all’ora. Alcune attività renderanno molto di più e altre molto di meno a causa anche di alcuni clienti in perdita. Il concetto, però, è uno solo. Conoscere i costi permette di fare dei prezzi giusti, sostenibili e far capire al cliente le attività svolte e il tempo impiegato. Di conseguenza, si ha un dato in più da usare nella negoziazione commerciale.

Per ridurre i costi, non serve tagliare il personale o valori assoluti di costo che si trovano a bilancio. Significa lavorare in modo più sottile. Nello studio professionale esistono 

3 tecniche per una riduzione dei costi efficace

Esistono 3 principali tecniche per ridurre i costi sostenuti e ottenere margini - ossia la differenza tra prezzo e costi - migliori.

1. Migliorare l’efficienza. 

Svolgi il più lavoro possibile a parità di ore. Più compiti si riescono a fare grazie a tecnologia, formazione e organizzazione, meno costano alla struttura. Di conseguenza, si può aumentare il margine o fare un prezzo più competitivo per il cliente a seconda dei casi.

2. Spostare le ora da improduttive a produttive.

Le ore non destinate ai clienti sono un costo puro. Spostare le ore da un costo puro a qualcosa che mi produce ricavo, senza recare problemi in queste aree improduttive, permette di diminuire i costi puri e avere più ore da rivendere.

3. Capire chi sta facendo cosa.

C’è il rischio che persone che costano tanto stiano facendo attività a basso valore aggiunto come un professionista che fa la contabilità o un titolare che fa cedolini. Questo va bene, ma solo in piccola parte. Se una persona che mi costa 60€ all’ora sta facendo un’attività che me ne genera 55, probabilmente qualcosa che non funziona.

Perché è utile avere dei Benchmark

I benchmark sono parametri che permettono di fare considerazioni attraverso un confronto competitivo

Si valuta ciò che uno studio professionale riesce a fare in termini di risultati e lo si confronta con strutture simili. Ha un ruolo molto importante in un contesto competitivo come quello attuale. Avere dei benchmark permette di capire come altri studi professionali simili al tuo stanno ottenendo risultati. Come fanno? La risposta è nei benchmark!

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Losi Lorenzo

Founding Partner e Consulente Strategico

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